Alcune mamme spesso si incontrano con altre donne che vivono l’esperienza della maternità e instaurano un rapporto di sostegno reciproco/confidenza riuscendo ad esprimere il loro sentire ad alta voce. In alcun casi trovano il coraggio di dire che si stanno annoiando con il loro bebè.
Farlo se da una parte le fa sentire sollevate e capite (realizzano che non sono sole a vivere questa sensazione), dall'altra sono travolte dal pensiero di sentirsi sbagliate, cattive madri, incapaci e si scontrano con la concezione comune consolidata che una "brava madre" ha piacere ed entusiasmo a stare con il proprio figlio, che una brava madre vive solo per il figlio che rappresenta tutto per lei...insomma il classico cliché.

Queste mamme non valutano che
1.- non siamo tutte uguali e ciascuno vive le esperienze in modo soggettivo anche sulla base del vissuto familiare, sociale, educativo, culturale nel quale sono cresciute.
2.- Non valutano che ci vuole coraggio ad ammettere cosa accade nella propria intimità profonda e non tutte lo hanno e per nascondersi indossano maschere di pseudo perfezione per nascondere anche a loro stesse il muoversi di sensazioni di disagio come la noia, arrivando, a volte, anche a negare quello che magari vivono.
3.- Non valutano che è normale e naturale, in alcuni momenti annoiarsi con il bebè. La creatura ha i suoi ritmi e tempi che non sono evidentemente quelli di un adulto. E passare ore, giornate, settimane...magari mesi sole con lui o lei mancando di dedicare tempo a se stesse è l'errore.
4.- Iniziano a giudicarsi e valutarsi, a riempirsi di critiche, considerazioni e pensieri di inadeguatezza e si paragonano a quello che sono le altre mamme che sono sempre meglio (anche se quasi sempre così non è) e restano vittime del loro rumorosi pensieri interni.
5.- Non sanno che la soluzione è uscire dal piano mentale e posizionarsi nel Qui ed Ora.
Se vogliamo analizzare la motivazione della noia possiamo andare a vedere che ci annoiamo perché pensiamo cosa abbiamo lasciato: il lavoro, la nostra routine precedente e ci manca e desideriamo tornarci il prima possibile, oppure la noia arriva perché siamo focalizzati su quello che vorremmo fare ma che in questo momento non possiamo ancora fare. Ma abbiamo mai provato a stare nel QUI e Ora, e concentrarci su quello che percepiamo nel presente con i 5 sensi, ad essere completamente focalizzati sul sentire e sul nostro respiro? Se lo avessimo fatto sapremmo che da questo stato di presenza non ci si annoia , si accoglie quello che è il momento senza avvalorare uno o l altro punto di vista perché osservi con curiosità e non sei identificata.
Hai mai visto un bebè annoiato mentre si intrattiene con qualcosa?
Il bebè non ha un cervello che ha raggiunto la maturazione adeguata per pensare al momento precedente o quello successivo, il cervello gli permette solo di stare nel QUI E ORA.
Stai nell'attimo presente. Assapora l'istante, respira e amplifica ciò che percepisci con i 5 sensi, fallo mentre cambi il tuo bebè, mentre giochi con lui o lei, mentre stai espletando il tuo ruolo di mamma: fallo anche ora che stai leggendo le mie parole:
Riesci ancora ad annoiarti in questo istante?
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