#lascopertadelgiardinodellamente #JillBolteTaylor #rabbia #arrabbiarsi #intelligenzaemotiva #quantumbebe #MatthieuRichard
Matthieu Richard, monaco buddhista, insegna: "Quando siamo arrabbiati, se la nostra attenzione è tutta concentrata su ciò che ci ha fatto arrabbiare, è come se mettessimo legna sul fuoco. Se, invece, l'attenzione si rivolge all'emozione in se stessa, l'impulso in stesso, è come se osservassimo il fuoco senza aggiungere altra legna".
Nel libro: "La scoperta del giardino della mente", Jill Bolte Taylor spiega che l'emozione di rabbia dura fisiologicamente solo 90 secondi. Siamo noi a farla persistere con pensieri di rimuginio.
Il neonato è in grado di provare rabbia dai 4 mesi. Se il bebè prova rabbia è tuo compito osservare senza giudizio. Il più delle volte scaricato l'impulso il bebè torna poi sereno. Se così non fosse allora è giusto intervenire. Come?
Con gentilezza e rispetto.
Non sminuendo ciò che prova il neonato.
Osservando, dal suo linguaggio non verbale qual'è il problema.
I problemi a questa età possono essere (dai 4 mesi ai :
freddo
caldo
sonno
fame
troppi stimoli (visivi, uditivi, tattili)
noia
dolore da qualche parte
si è spaventato
paura degli estranei (dai 6 ai 15 mesi)
paura di essere abbandonato (dagli 8 mesi)
Infine, una volta verificato il problema (puoi anche andare per esclusione) risolverlo.
I neonati ci osservano e imparano per imitazione: coi loro neuroni a specchio* imparano anche la gestione delle emozioni. Quando ci vedono arrabbiati è come se "qualcosa" si arrabbiasse anche dentro di loro.
Più noi diventiamo consapevoli delle nostre emozioni e maggiore sarà la capacità di rispondere agli eventi invece che reagire ad essi. Rispondere agli eventi significa responsabilizzarsi.
Insegniamo ai bambini che la rabbia è un sentimento sano, mentre rimanere arrabbiati è una scelta!
*I neuroni specchio sono una classe di neuroni motori che si attiva involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione finalizzata compiuta da un altro soggetto. Sono stati osservati direttamente negli esseri umani, nei primati, e negli uccelli. Il nome attribuitogli deriva dal fatto che tali neuroni "rispecchiano" la stessa azione, eseguita da sé stessi o da altri individui. (dal web)
Comentarios