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LE COLICHE NEL NEONATO, CONSIGLI PER RISOLVERLE


Le coliche sono un grosso problema per i genitori che non conoscono le tecniche per farle passare.

Il tuo bambino di poche settimane piange disperato la sera, inizia nel tardo pomeriggio e non smette più?

Molto probabilmente ha le coliche.


A che settimana iniziano le coliche e quando invece terminano?


Le coliche normalmente iniziano intorno alla seconda settimana di vita, hanno il picco alla sesta e scompaiono intorno ai quattro mesi. Alcuni bambini ne soffrono fino ai sei mesi.


Come si riconoscono le coliche?


Osservando la fascia oraria in cui il neonato inizia a piangere:

tendenzialmente è tra le 17 e le 24?

Il bambino è paonazzo, piange improvvisamente, urla e niente riesce a calmarlo perché oggettivamente sente molto male.

Fa smorfie ed è appunto difficile calmarlo.


Altri sintomi da osservare sono:


La pancia del bebè tende ad indurirsi?

Il piccolo flette le gambe e le porta al petto?

Le feci sono verdognole perchè ossidate?

Se si allora il tuo bebe' soffre di coliche.


Quando il bebe' piange perche' ha fame, tiene le manine con i pugnetti chiusi e le rilascia quando e' sazio. Inoltre si calma appena si attacca al seno o riceve il biberon. Il pianto da colica invece può durare molte ore.


Wessel valuto' che il neonato soffre di coliche gassose se:


- piange più di tre ore al giorno.

- piange più di tre giorni a settimana.

- piange per oltre tre settimane.


Cause delle coliche?


Le ipotesi maggiori sono:

- Presenza eccessiva di gas all’interno dell’intestino perché il bambino non è ancora in grado di regolare la suzione e deglutizione durante i pasti.

- Possibile allergia al latte.

Possibili motivazioni psicologiche:

-difficoltà del neonato nel controllare le proprie emozioni. Esistono rimedi come i fiori di Bach, per cui puoi chiedere al farmacista o erborista di fiducia.

- Sovralimentazione, sottoalimentazione o ruttini poco frequenti.


Cosa possiamo fare per cercare di aiutare il neonato durante le coliche?


Il neonato cercherà di attaccarsi al seno o al biberon e questo lo fa per provare a scaricarsi, a togliere l’aria in eccesso, a evacuare perché il neonato ogni volta che mangia dopo poco si scarica è un riflesso immediato. Con il tempo ci sarà il controllo sfinterico.

Una cosa che possiamo fare è cercare il contatto fisico con il neonato tenendolo stretto a noi, può essere utile metterlo in una fascia o anche in una copertina stretta, a pancia in giu' tenendolo sull’avambraccio e cullandolo (vedi immagine qui sotto).



Può essere molto utile il massaggio infantile:


Metti il neonato sdraiato a pancia in su. Utilizza olio di mandorle o crema per massaggi.

Alterna sfioramenti utilizzando i polpastrelli e alternativamente la mano intera e compi delle rotazioni partendo dall’alto della pancia in senso orario disegnando dei cerchi.

Solleva le ginocchia del bebè, uniscile con una leggera pressione e portale al suo petto contando fino a 6, poi rilascia in modo delicato. Ripeti il processo per 3 volte.

Con i polpastrelli di entrambe le tue mani fai contemporaneamente delle leggere pressioni dall’ombelico verso entrambi i fianchi.

Ripetilo per 5 volte.

Per 6 volte ripeti questi movimenti: con una mano disegna un cerchio in senso orario e con l’altra mano un semicerchio in senso antiorario.

Con un dito, inizia a destra dell’intestino e disegna prima una I, poi una L e poi una U in un movimento continuo, lento e delicato.

Finisci sollevando nuovamente le ginocchia del bene' unendole e portandole contro il petto premendole leggermente per far uscire l’aria.


Attenzione a non massaggiare il bebè nel momento di crisi, meglio farlo ad ogni cambio di pannolino.


 
 
 

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