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Le trappole più comuni in cui le neo mamme cadono sono principalmente 3:


1) Il sentirsi inadeguate perché seguono credenze e convinzioni collettive che fanno credere debbano essere wondermothers. Nel rincorrere tali aspettative, cercano di recuperare la loro efficienza ed efficacia troppo in fretta senza lasciare al processo del momento dopo - parto di compiersi adeguatamente nel recupero psicofisico.

La neo mamma è ansiosa di rimettersi in piedi ed impegnarsi in tutti i suoi doveri. Pensa di dover fare TUTTO lei, fare quello che ci si aspetta da una casalinga competente e da una madre modello.

La verita' è ben diversa: la neo mamma deve fare i conti con la convalescenza, sia che abbia partorito naturalmente o con cesario, e non può e soprattutto non deve occuparsi delle faccende domestiche per le prime settimane. La società si aspetta che lei sia performante, le altre donne che prima di lei sono diventate madri si aspettano che lei si occupi del bambino e appena il bebè si addormenta cerchi di dormire insieme a lui.

Fondamentale informare i neo papà che la madre del loro bebe' fa il meglio che puo' al massimo che puo'. E va bene ed e' giusto cosi', ed è essenziale che dorma quando il bebè dorme.

Se le neo mamme devono essere Wonder e fare TUTTO LORO come posso riuscire a chiedere aiuto? E infatti non lo fanno. E arriviamo alla seconda trappola:


2) non chiedere aiuti.

Non organizzarsi delegando le pulizie, la gestione della spesa e la preparazione dei pasti è una grande mancanza che penalizza la serenità della neo mamma e del proprio bebè. È tassativo chiedere aiuto nelle prime settimane. L'ideale sarebbe per i primi 2 mesi. Farsi aiutare durante la fase chiamata baby blues che è la fase dopo il parto che porta come sintomi stanchezza, nervosismo, tristezza, senso di inadeguatezza, poca memoria e a volte insofferenza e non accettazione della propria creatura, è fondamentale per riuscire a crescere sereno e sicuro il proprio bebè ed evitare il rischio della depressione post partum. Le donne che hanno superato brillantemente questa fase sono quelle che hanno accettato gli aiuti: da professionisti nell'ambito dell'infanzia, famigliari, amici e genitori.

Organizzarsi in gravidanza per il post parto è un atto di umiltà e di grande responsabilità.

Infine la terza trappola:


3) continuare a sognare il film ideale senza tenere conto che parto e il post parto é pieno di imprevisti.

Un esempio è quello di avere l'aspettativa di fare pelle a pelle (skin to skin) con il proprio bebè proprio subito dopo aver partorito e non considerare la possibilità che la propria creatura debba fare qualche giorno in incubazione. Oppure immaginarsi un film romantico in cui il bebè, una volta a casa, segua tutte le fasi di sviluppo come da manuale e invece si ha magari a che fare con un bebe' dal temperamento sensibile e pertanto non seguire le fasi da sviluppo nei tempi descritti da Piaget o Erikson.

È giusto immaginare il proprio futuro con il bebè ma è sano non avere aspettative troppo alte, questo rende più facile la gestione dell'imprevisto. Se desideri essere sostenuta da me attraverso un percorso online clicca qui.

 
 
 

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